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Zona industriale, Ligang, città, provincia di Hejiang, Cina.
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  • Scegliere il giusto RCBO intelligente: Tipo A vs. Tipo AC spiegato per gli utenti globali

    Ti confondi sulla differenza tra RCBO Tipo A e Tipo AC? Non sei il solo. Come componente critico per la sicurezza elettrica, scegliere il corretto tipo di RCBO non è solo una questione di conformità: è essenziale per proteggere vite e beni. Con l’elettronica moderna presente in quasi ogni apparecchio, il once-standard Tipo AC spesso non è più sufficiente.

    Questa guida esperta spiegherà chiaramente le differenze cruciali, ti mostrerà perché il RCBO Tipo A è oggi lo standard professionale per la maggior parte delle applicazioni e ti aiuterà a prendere una decisione sicura e informata, allineata alle attuali normative internazionali.

    Differenze chiave e raccomandazione esperta in 60 secondi

    • Funzione: entrambi i tipi proteggono da correnti di dispersione e sovracorrenti.

    • Tipo AC: rileva solo correnti di guasto sinusoidali AC. Adatto a circuiti semplici datati (es. lampade a incandescenza, riscaldatori di base). Ora è considerato obsoleto per la maggior parte delle applicazioni moderne.

    • Tipo A: rileva sia guasti AC che le correnti pulsanti DC generate da apparecchi elettronici moderni (lavatrici, driver LED, computer).

    • La regola: se il circuito possiede prese a spina o alimenta QUALSIASI dispositivo elettronico moderno, Tipo A è la scelta obbligatoria per sicurezza e conformità.

    • Verdetto esperto: per tutte le nuove installazioni e ristrutturazioni, un RCBO Tipo A è lo standard professionale. La minima differenza di costo è trascurabile rispetto al notevole incremento di sicurezza.

    Cos’è un RCBO? Un breve ripasso

    Un RCBO unisce le funzionalità di due dispositivi di sicurezza essenziali:

    1. Dispositivo a corrente residua (RCD) / Interruttore automatico a corrente residua (RCCB): rileva squilibri nel flusso di corrente tra i conduttori di fase e neutro, indicando una dispersione verso terra (es. corrente che attraversa una persona). Scatta per prevenire l’elettrocuzione.

    2. Interruttore automatico magnetotermico (MCB): protegge il cablaggio del circuito dai danni causati da sovraccarichi (assorbimento eccessivo di corrente) o cortocircuiti.

    Integrando entrambi, un RCBO fornisce protezione completa in un’unica unità, risparmiando spazio nei quadri di distribuzione.

    Cos’è un RCBO Tipo AC? (E i suoi limiti critici)

    Capacità di rilevamento: gli RCBO Tipo AC sono progettati per rilevare e scattare solo in presenza di correnti residue alterne sinusoidali.

    Simbolo: sul dispositivo Tipo AC troverai spesso il simbolo di un’onda sinusoidale (∼) dentro un quadrato.

    Contesto storico e applicazione: per molti anni gli apparecchi Tipo AC erano lo standard. Vanno bene su circuiti che alimentano carichi i cui guasti producono solo correnti di dispersione sinusoidali AC, tipicamente:

    ——vecchi impianti con carichi puramente resistivi (es. illuminazione a incandescenza tradizionale, riscaldatori elettrici senza controlli elettronici);

    ——apparecchi privi di componenti elettroniche.

    Limiti: il principale svantaggio degli RCBO Tipo AC è la loro incapacità di rilevare in modo affidabile correnti residue pulsanti in CC. Se un apparecchio con elettronica (es. lavatrice moderna, lavastoviglie, driver LED) sviluppa un guasto che genera una dispersione pulsante in CC, l’RCBO Tipo AC potrebbe non scattare oppure le sue caratteristiche d’intervento risultano compromesse. Questo fenomeno è detto “blinding”: la componente CC può saturare il sensore dell’RCBO.

    Cos’è un RCBO Tipo A? Lo standard moderno per carichi elettronici

    Capacità di rilevamento: gli RCBO Tipo A sono progettati per rilevare e scattare in presenza di:

    ——Correnti residue alternate sinusoidali (come il Tipo AC);

    ——Correnti residue pulsanti in CC;

    ——Correnti residue pulsanti in CC sovrapposte a una corrente continua liscia fino a 6 mA.

    Simbolo: il simbolo del Tipo A mostra l’onda sinusoidale (∼) affiancata da due semionde raddrizzate o da un’icona che indica il rilevamento di correnti pulsanti CC.

    Perché sono necessari: la vita moderna pullula di dispositivi elettronici. Dalla lavatrice al computer, dai driver LED ai caricatori per smartphone, molti contengono raddrizzatori, chopper o controlli a fase. Tali componenti possono generare correnti di guasto pulsanti in CC.

    Applicazioni tipiche: gli RCBO Tipo A sono essenziali su circuiti che alimentano:

    ——elettrodomestici con elettronica (lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, piani a induzione);

    ——inverter monofase;

    ——apparati IT (Classe 1);

    ——circuiti di illuminazione con dimmer o driver LED;

    ——punti di ricarica per veicoli elettrici (EV) (alcuni caricabatterie EV possono richiedere Tipo B).

    Vantaggi: gli RCBO Tipo A offrono un livello di sicurezza significativamente superiore negli impianti moderni dove sono presenti carichi elettronici.

    Applicazioni RCBO

    Type A vs. Type AC RCBO: A Pro Electrician's Guide for 2025

     

    CaratteristicaRCBO Tipo ACRCBO Tipo A
    Rileva AC
    Rileva DC pulsanteNo (o rilevamento non affidabile)
    IdoneitàCircuiti datati, carichi puramente resistivi/induttiviCircuiti moderni con apparecchi elettronici, illuminazione LED, apparecchiature IT
    CostoGeneralmente inferioreGeneralmente superiore (ma la sicurezza giustifica il costo)
    Livello di sicurezzaBaseAvanzato, adatto alla maggior parte delle applicazioni residenziali e commerciali moderne
    Preparazione al futuroLimitataBuona, allineata alla tecnologia degli apparecchi moderni

    Normative internazionali e requisiti regionali

    Regno Unito (BS 7671 – Regolamenti IET per il cablaggio):

    Il Regno Unito ha assistito a una forte spinta verso gli RCBO Tipo A.

    BS 7671 (attualmente 18ª edizione con emendamenti) implica fortemente, e in molti casi impone effettivamente, l’uso del Tipo A (o superiore, come Tipo F o B per carichi specifici) per la maggior parte dei nuovi circuiti o quando si sostituiscono RCD/RCBO su circuiti che alimentano apparecchiature che possono generare correnti pulsanti in CC.

    I dispositivi Tipo AC sono generalmente considerati inadatti per circuiti che alimentano prese a spina o qualsiasi apparecchiatura in grado di produrre componenti CC. Il loro uso è sempre più limitato a specifiche applicazioni legacy.

    Per la ricarica EV, i requisiti specifici indicano spesso il Tipo A (con rilevamento CC 6 mA se non integrato nel caricabatterie) o il Tipo B.

    Europa (Norme armonizzate CENELEC):

    • Molti paesi europei seguono le norme CENELEC, allineate agli standard IEC.

    • Esiste una tendenza generale in Europa a preferire gli RCBO Tipo A per una protezione più ampia, specialmente nelle nuove installazioni.

    • Le normative nazionali nei singoli paesi UE (es. VDE tedesco, NF C 15-100 francese) ne specificano i requisiti esatti. Alcuni Stati hanno già eliminato il Tipo AC dall’uso generale.

    Australia e Nuova Zelanda (AS/NZS 3000 – Regole di cablaggio):

    • Come nel Regno Unito e in Europa, si riconosce sempre più la necessità di RCD in grado di gestire correnti pulsanti in CC.

    • Gli RCD/RCBO Tipo A stanno diventando lo standard de-facto per molte applicazioni, garantendo compatibilità con gli apparecchi moderni.

    America del Nord (USA e Canada):

    • Il panorama dei RCD è diverso. I Ground Fault Circuit Interrupters (GFCI) sono i principali dispositivi per la protezione del personale contro le dispersioni a terra. I GFCI nordamericani sono generalmente progettati per funzionare in AC e hanno una capacità intrinseca di rilevare certi tipi di guasti in CC, ma la loro classificazione “Tipo” non è direttamente equivalente ai Tipi A/AC IEC. Gli Arc Fault Circuit Interrupters (AFCI) sono inoltre obbligatori per molti circuiti, per proteggere dagli archi elettrici.

    • Sebbene il confronto diretto sia complesso, il principio di garantire la protezione contro varie forme d’onda di guasto è universalmente importante.

    Nota importante: le normative elettriche possono cambiare. Consulta sempre l’ultima versione del codice elettrico locale e un elettricista qualificato per garantire conformità e sicurezza.

    Come scegliere: semplice checklist in 4 passaggi

    1. Valuta i carichi del circuito:

    Alimenta prese a spina? Se sì, devi usare il Tipo A. Non puoi prevedere cosa verrà collegato.

    Alimenta QUALSIASI dispositivo elettronico? (es. lavatrice, lavastoviglie, computer, driver LED, caldaia moderna, pompa di calore). Se sì, devi usare il Tipo A.

    È solo per carichi semplici e non elettronici? (es. circuito dedicato a un semplice riscaldatore a resistenza o lampade a incandescenza). Un Tipo AC potrebbe essere ammesso, ma procedi al passo 2.

    2. Verifica il codice elettrico locale (fondamentale):

    Consulta l’ultima edizione del regolamento di cablaggio del tuo Paese (es. BS 7671, AS/NZS 3000). Molti hanno già reso il Tipo A il minimo obbligatorio per la maggior parte dei circuiti, soprattutto nelle nuove installazioni.

    3. Pensa al futuro:

    Gli elettrodomestici vengono sempre aggiornati. Il semplice riscaldatore che installi oggi potrebbe essere sostituito domani da un modello intelligente a controllo elettronico. Installare un RCBO Tipo A è un investimento intelligente e a prova di futuro.

    4. Segui la regola d’oro:

    In caso di dubbio, scegli sempre il Tipo A. L’incremento minimo di costo è un prezzo irrisorio rispetto al notevole aumento di sicurezza e compatibilità con tutti i dispositivi moderni e futuri.

    Errori comuni da evitare quando si sceglie un RCBO

    1. Installare un Tipo AC su un circuito cucina: errore frequentissimo. Le cucine moderne sono piene di apparecchi (lavastoviglie, piani a induzione, microonde) con elettronica. Un RCBO Tipo AC potrebbe non scattare in caso di guasto di uno di questi dispositivi.

    2. Dimenticare i driver LED: anche un semplice circuito di illuminazione può generare correnti di guasto pulsanti in CC se usa driver LED o dimmer moderni. Usare un Tipo AC è un rischio.

    3. Pensare che la sostituzione “pari-a-pari” sia sempre corretta: quando si sostituisce un RCBO guasto in un impianto datato, montare lo stesso modello Tipo AC non è sempre conforme né sicuro. Devi valutare i carichi attuali: se sono cambiati nel tempo (cosa probabile), l’aggiornamento al Tipo A è obbligatorio.

    4. Ignorare le esigenze dei caricabatterie EV: un Tipo A è la linea di base, ma molti caricabatterie EV richiedono protezioni RCD specifiche (es. con rilevamento CC liscio 6 mA o un RCD Tipo B completo). Segui sempre le istruzioni del produttore del caricabatterie.

    La scelta del professionista è chiara

    Anche se gli RCBO Tipo AC esistono ancora, il loro impiego negli impianti elettrici moderni è oggi estremamente limitato. La diffusione dell’elettronica fa sì che le correnti di guasto pulsanti in CC che essi non riescono a rilevare rappresentino un rischio costante e in crescita. Per questo motivo l’RCBO Tipo A non è più solo un’opzione “migliorativa”; è lo standard professionale essenziale per quasi tutte le applicazioni residenziali, commerciali e industriali. Quando si specifica, installa o aggiorna un RCBO—smart o tradizionale—scegliere il Tipo A garantisce un livello superiore di sicurezza, risponde alle esigenze della tecnologia attuale e assicura la conformità alle normative elettriche più severe. Rivolgiti sempre a un elettricista qualificato per l’installazione e per consigli.

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